Aspettando il Natale
 |  | 

Aspettando il Natale

di Mario Gentili

 

Ore: 19:00 di un giorno piovoso di fine novembre.

Luogo: una piccola enoteca di una città pregna di storia e di tradizioni millenarie. L’atmosfera è calda e coinvolgente, quasi complice (sobria, ma mai ubriaca).

Tre amici si ritrovano a ragionare su quello potrebbe essere la tematica dell’ultimo numero dell’anno della rivista Spels Academy e la scelta cade su quanto di più scontato e banale: il Natale.

Dopo iniziali sfottò e battute sarcastiche si rendono conto che il tema non è poi né così scontato, né tanto da sottovalutare, anzi…

È così che mi trovo a scrivere questo articolo per questa edizione natalizia della rivista che mi ha portato indietro nel tempo quando intorno ad un foglio di carta un po’ ingiallita con una penna colorata ottemperavo al rito della scrittura della lettera a Babbo Natale.

Si trattava di un momento dai molteplici significati e valori ancestrali che ritrovo oggi anche se necessariamente aggiornati ai frenetici cambiamenti (o sconvolgimenti) di cui avremmo voluto tranquillamente farne a meno.

Prima di tutto il valore della speranza che se da bambino partecipavo soltanto assieme ai miei affetti famigliari, oggi ho il piacere di ripetere anche assieme ai numerosi lettori della rivista in un’atmosfera di aspettativa e di coinvolgimento che da sempre ha contraddistinto gli autori intenti a veicolare messaggi fondamentali quali la comunicazione di esperienze di vita, l’importanza delle relazioni e la libertà di espressione che soltanto la condivisione può garantire.

La ricorrenza di Babbo Natale è una derivazione moderna che riassume rappresentazioni originarie esistenti in diverse culture di una sorta di padre buono e rassicurante che ci protegge e ci difende da insidie spesso impersonate da personaggi ed eventi a lui antitetici come quello dell’uomo cattivo, della guerra, della fame… della pandemia.

Ci fa piacere credere a Babbo Natale inteso come simbolo di una tradizione antica, di un “segreto” che da secoli ci aiuta a crescere nel segno della speranza e dell’amore che soltanto le fiabe sanno trasmettere ma che sanno incunearsi subliminalmente nei nostri ricordi e che ci hanno permesso di sviluppare una caparbia volontà di resilienza e speranza in un mondo migliore dove il buono vince sul cattivo.

Ma la favola veicola anche il messaggio del sacrificio e dell’impegno per ottenere qualcosa, quindi, è bene comportarsi bene e rispettare le regole, altrimenti… niente regali.

In questa edizione ancor più delle precedenti, ci piace pensare di raccontare una sorta di fiaba dalle molteplici sfaccettature che permette di descrivere e di raffigurare situazioni sul piano simbolico e di risolverle, traendone un ritorno positivo.

È con questo spirito che abbiamo trattato il tema del Natale secondo i diversi punti di vista dei nostri autori includendo, salute, musica, pittura, filosofia, informazione, sport, dietetica e collezionismo in un voluto zibaldone di relazioni, esperienze di vita e cultura.

Auguriamo a tutti una piacevole lettura e …

ovviamente un caloroso augurio di buone feste.

Articoli simili

  •  |  | 

    L’umanità dell’Intelligenza Artificiale

    Parlare di Intelligenza Artificiale all’epoca dei social network non è più un tabù. Si tratta di prendere coscienza di una realtà ormai pervasiva anche se molto spesso sconosciuta, e per questo oggetto di timori e di pregiudizi ancestrali: macchine dominatrici, robot dalle capacità sovrumane, intelligenze superiori.
    A guardare bene la storia degli ultimi due secoli, abbiamo assistito a vere e proprie rivoluzioni scientifiche e tecnologiche alle quali la maggioranza delle persone si è spesso opposta per paura della novità

  •  |  | 

    Sostieni Spels Academy

    Abbiamo iniziato con l’entusiasmo di chi va incontro ad un amico che ti propone l’avventura che hai sempre sognato. Quand’è così non si fanno troppi conti, si va e basta! Perché il valore del progetto “Spels Academy”, sta nel leggere insieme. L’avete mai fatto? E’ una bellissima esperienza per conoscere persone, idee e fatti da una prospettiva nuova, quella di chi ascolta qualcuno che vuole leggerti parole e frasi che hanno operato in lui un cambiamento.

  •  |  | 

    I cocktails di Churchill

    Sir Winston divenne l’uomo più impopolare d’Inghilterra quando, senza indulgere alle debolezze delle moltitudini, si assunse la parte ingrata del profeta di sventure e del guerrafondaio. Ma quando l’incubo nazista divenne realtà, parlò alla sua nazione, catturandone il cuore, con il linguaggio più duro possibile, senza illusioni o facili speranze, promettendo nient’altro che ‘sangue, fatiche, lacrime e sudore’ ed esortandola con il resto:

    Combatteremo sulle spiagge, combatteremo sui campi di atterraggio, combatteremo nei campi e nelle strade, combatteremo sulle colline, non ci arrenderemo mai.

  •  | 

    Il dott. Joaquín Navarro-Valls

    In una delle rarissime interviste rilasciate al settimanale L’Espresso, alla domanda se avesse paura di invecchiare e morire rispose fermamente di no, ricordando la frase del suo connazionale Seneca prossimo al trapasso – «La morte mi sta suggerendo che io posso approfittare di lei anche quando ho cinque anni. Se la terrò presente vivrò la mia vita pienamente, se accetterò i dati truccati di una cultura che la vuole nascondere, morirò senza avere mai vissuto veramente».

  •  |  | 

    Qualcosa che non si era notato

    Un intricato gioco di viuzze disorienta anche chi è passato in questi vicoli tante volte ma che troverà sempre qualcosa che non aveva notato prima; la bellezza di un capitello incastonato nel muro, un arco, un affresco.
    In questi quartieri l’occhio si perde, attratto e sopreso da una moltitudine di dettagli.

  •  |  |  | 

    Il Terapeuta – The Therapist

    Le opere dell’artista belga René François Ghislain Magritte (1898-1967) non vogliono nascondere nulla, né dare un significato, ma soltanto evocare il mistero della vita, in quanto la mente adora l’ignoto ed ignoto è lo stesso significato della mente. Attraverso un illusionismo onirico riesce a rappresentare su tela le libere associazioni di idee ed i misteriosi meccanismi dell’inconscio, attraverso la contrapposizione di elementi reali che, affiancati, creano però immagini assurde. Più di altri, Magritte ebbe la capacità di insinuare dubbi sul reale, non per intrepretarlo ma per mostrarne il mistero indefinibile, motivo per cui criticava gli altri surrealisti per la loro passione ed insistenza sull’analisi psicologica freudiana, ritenendo che le uniche persone bisognose di psicoterapia fossero gli psicologi stessi.