Ictus, la sfida dell’equità
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Progressi, advocacy e prospettive del Stroke Action Plan for Europe (SAP-E)
Ogni giorno migliaia di europei scoprono quanto l’ictus possa cambiare la vita in pochi minuti. Dietro le statistiche ci sono volti, famiglie e percorsi di cura che fanno la differenza tra disabilità e recupero.
Per dare una direzione comune a questa sfida è nato il Stroke Action Plan for Europe (SAP-E) — un programma di policy 2018–2030 promosso da European Stroke Organisation (ESO) e Stroke Alliance for Europe (SAFE), con un obiettivo semplice da dire e complesso da realizzare: ridurre l’onere dell’ictus garantendo cure tempestive, di qualità ed eque per tutti. (Leggi il piano)
Cos’è il SAP-E
SAP-E è una bussola operativa che definisce traguardi concreti e misurabili lungo tutto il percorso di cura — dalla prevenzione alla riabilitazione e alla “vita dopo l’ictus”.
Si fonda su tre pilastri:
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Obiettivi al 2030: ridurre del 10% gli ictus, garantire ≥90% trattati in Stroke Unit, adottare piani nazionali.
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Indicatori condivisi: il Stroke Service Tracker (SST) per monitorare i progressi.
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Strumenti pratici: modelli, linee guida, coordinatori nazionali.
Cosa non è il SAP-E
non è un vincolo di spesa. La Dichiarazione SAP-E è un’affermazione di intenti: allinea gli attori, rende pubblici gli obiettivi, chiede di misurare e rendere conto. Le risorse si costruiscono con i bilanci nazionali e i canali europei (es. EU4Health, coesione, ricerca).
Cosa è cambiato dal 2018: segnali concreti (e dove accelerare)
Dietro ai grafici c’è un messaggio chiaro: l’Europa si sta muovendo nella direzione giusta, ma non allo stesso passo ovunque.
Impegno politico: 15 firmatari
Quindici Paesi/Regioni hanno già sottoscritto la Declaration for Action on Stroke (tra cui Ucraina, Lituania, Portogallo, Catalogna, Bulgaria, Kosovo, Croazia, Slovacchia, Spagna, Estonia, Macedonia del Nord, Romania, Repubblica Ceca, Malta, Kirghizistan). È un segnale politico che conta: facilita il dialogo con i Ministeri della Salute e aiuta a “ufficializzare” piani e riforme.
Accesso alle Stroke Unit e rivascolarizzazione
I dati aggregati europei (“Stroke in Numbers”, Paesi con registri ad alta copertura) mostrano:
- 79% dei pazienti ricoverati in Stroke Unit,
- 54% entro 24 ore,
- Trombolisi EV (IVT) mediana 16,2%,
- Trombectomia meccanica (MT) mediana 6,2%.
Siamo sulla strada per i target (SU ≥90%; IVT ≥20%; MT ≥7,5–10%), ma occorre accelerare: standard minimi chiari, reti MT 24/7, telestroke per colmare le distanze, pre-allerta EMS e percorsi fast-track per ridurre i tempi (door-to-needle <30’, door-to-groin <60’).
Dopo la fase acuta: il tallone d’Achille
Molti sistemi stanno ancora strutturando il follow-up a 3–6 mesi, la riabilitazione e i servizi per la “vita dopo l’ictus”. Qui si gioca una parte importante degli esiti funzionali, del rientro al lavoro e della prevenzione delle recidive. Colmare questo gap significa rendere SAP-E davvero “di tutti”.
Perché SAP-E parla anche ai cittadini (oltre che ai decisori)
L’ictus è un’emergenza tempo-dipendente. La differenza tra indipendenza e disabilità spesso è questione di minuti. Avere:
- un 118/112 che riconosce rapidamente i sintomi,
- ospedali pronti con team e protocolli,
- reti capaci di offrire trombolisi e trombectomia senza ritardi,
- riabilitazione e follow-up realmente accessibili,
non è un privilegio: è equità. SAP-E traduce questa parola in obiettivi misurabili. E quando qualcosa si misura e si pubblica, migliora più in fretta.
Advocacy europea: un’occasione da non perdere
Il 14 ottobre 2025, al Parlamento europeo, l’evento “Closing the Gaps in Stroke Care” ha rimesso l’ictus al centro dell’agenda, collegando SAP-E al nascente EU Cardiovascular Health Plan (CVH Plan). È un passaggio importante:
- il CVH Plan offre una cornice trasversale (prevenzione e CVD/ictus) e leve finanziarie;
- SAP-E porta obiettivi e KPI “disease-specific” già pronti.
Insieme possono: inserire i target SAP-E nelle linee attuative UE; co-finanziare reti e capacità (es. telestroke, MT h24, formazione); creare dashboard pubblici con i dati dello SST; promuovere scambi di buone pratiche tra Regioni. È la via più rapida per trasformare buone intenzioni in risultati misurabili.
Che cosa funziona (e come replicarlo)
- Definire e certificare cosa sia una Stroke Unit e come funzioni una rete MT: dove questo è avvenuto, IVT/MT crescono e i ritardi si riducono.
- Telestroke come “moltiplicatore di competenze”: garantisce equità in aree a bassa densità e aiuta il triage.
- Trasparenza dei dati: KPI e SST sono “specchi” che motivano i team e supportano scelte di investimento.
- Presa in carico post-acuta: visita a 3–6 mesi, riabilitazione tempestiva, prevenzione secondaria strutturata: è qui che si evitano recidive e si riconquista qualità di vita.
Un’agenda 2025–2030 orientata ai risultati
Per i Ministeri e le Regioni:
- Adottare/Aggiornare un Piano nazionale per l’ictus allineato a SAP-E, con target minimi (SU ≥90%; IVT ≥20%; MT ≥7,5–10%).
- Investire nella capacità dove serve: reti MT 24/7, formazione in neuroradiologia interventistica, rafforzamento EMS, telestroke.
- Misurare e pubblicare ogni anno i KPI su un cruscotto nazionale/regionale collegato allo SST; associare piani di miglioramento quando i target non sono raggiunti.
- Chiudere il cerchio del percorso: riabilitazione, follow-up a 3–6 mesi, supporto alla vita dopo l’ictus (caregiver, lavoro, comunità).
- Sfruttare l’allineamento UE: integrare SAP-E nel CVH Plan, attivare EU4Health, fondi di coesione e Joint Actions per ridurre le diseguaglianze territoriali.
Conclusioni: dal dire al fare
In sette anni SAP-E ha costruito linguaggio comune, strumenti e misure. Le Declarations in 15 Paesi/Regioni dicono che la volontà politica c’è; i KPI mostrano progressi reali su Stroke Unit e rivascolarizzazione; i nodi irrisolti (follow-up, vita dopo l’ictus) sono chiari e affrontabili.
Il 2025 apre una finestra di allineamento europeo unica: inserire i target SAP-E nel CVH Plan e legare i finanziamenti ai risultati può accelerare il passo verso il 2030. Non si tratta solo di tassi e percentuali: si tratta di minuti guadagnati, disabilità evitata, vite rimesse in cammino. Gli strumenti ci sono; adesso servono scelte coraggiose, misurazione trasparente e continuità di investimento.
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16.10.2025: Stroke Action Plan EU Parliament Event: Closing the gaps in stroke care across Europe
29.09.2025-1: Stronger Together: Uniting Heart and Stroke Awareness in Europe
24.09.2025: Closing the Gaps in Stroke Care: A Call to Action for Europe, EU Event in Brussels 14.10.2025-2 24.09.2025: Formal Submission: EU CVH Plan 24.09.2025: Joint response to the EU Cardiovascular Health Plan Consultation
18.08.2025: EU Cardiovascular Health Plan Consultation / Deadline 15 September
23.5.2025 ESOC 2025: Press Release Day 3
-222.5.2025 ESOC 2025-1: Press Release New Guidelines 22.5.2025 ESOC 2025: Press Release Day 2 21.5.2025 ESOC 2025: Press Release Day 1
21.5.2025 ESOC 2025: Combined Oral Contraceptives Triple Risk of Cryptogenic Stroke in Young Women, New Study Shows
21.5.2025 ESOC 2025: Oral Health Linked to Lower Stroke Risk: New ARIC Study Findings Presented at ESOC 2025
13 May 2025: Press Release European Stroke Awareness Day
17 April 2025: Press Relase: Cardiovascular Health takes centre stage with new MEP group
9 April 2025: Press Release: Global Stroke Coalition Launch
22 January 2025: Press Release: Bulgaria host of annual meeting of the National Coordinators of the European Stroke Action Plan
10 January 2025: Raising awareness: Why stroke care matters
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Questo percorso europeo verso cure più eque e misurabili si intreccia con la visione di SPESL – Verso una nuova tecnologia: un futuro in cui l’innovazione digitale e l’intelligenza artificiale supportano la prevenzione, la diagnosi e la continuità di cura dell’ictus, senza lasciare indietro nessuno.