Drug store
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Drug store

Commenti in cornice

di Efram L. Burk

 

Drug store

Edward Hopper – olio su tela, 1927

83,8×111,8 cm, Museum fo Fine Arts, Boston

Drug Store, 1927, un paesaggio urbano del pittore americano Edward Hopper (1882-1967), è colmo di sensazioni quali silenzio, isolamento e intensa solitudine, tutti elementi dell’esperienza di vita moderna che Hopper ha catturato durante la sua carriera. Non vi è nessuno che passeggia sul marciapiede. Le auto non riempiono la strada. È solamente un’altra notte buia in una città illuminata dalla brillante, dura – ma poetica – luce elettrica del negozio.

L’artista Charles Burchfield, contemporaneo di Hopper, ha osservato: «I posteri potranno imparare di più sulla nostra vita guardando il lavoro di Hopper piuttosto che da tutte le scuole sociali, commenti politici o titoli urlanti del presente». La peculiarità comunicativa del dipinto risiede nella pubblicità, all’interno dello spazio vetrina, di ‘Ex-Lax’, un lassativo popolare. Quando Hopper consegnò il dipinto a Frank K. M. Rehn, il suo rivenditore di New York City, l’aveva intitolato Ex-Lax-Drug Store. Tuttavia, Peggy Rehn, la moglie di Rehn, riteneva il titolo troppo audace, e persuase Hopper a cambiare la seconda ‘X’ in una ‘C’, cosa che egli fece, con l’acquerello. Fu infine venduto a John T. Spaulding, un avvocato di Boston che incoraggiò invece l’autore a riportare il nome del marchio nel titolo. Nonostante tutto, il dipinto è oggi noto semplicemente come Drug Store.

Allenato da Robert Henri, uno dei leader della scuola di pittori Ashcan che sosteneva di catturare l’energia e il caos frenetico della vita cittadina, Hopper finì per concentrarsi su scene di figure sole o di più figure non interagenti tra loro, tutte presentate in un ambiente architettonico tendenzialmente freddo, indifferente o similmente abbandonato. In Drug Store, la colorazione patriottica rossa, bianca e blu della vetrina sta a significare l’interesse dell’autore per i tipici argomenti americani, che si tratti di negozi, trattorie, appartamenti, edifici per uffici, tutti frequentati da semplici cittadini. Nel Drug Store, dunque, troviamo l’orgoglio patriottico, anche se temperato dalla pubblicità sfacciata di un lassativo commerciale.

 

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