Sambuci
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Sambuci

Cartoline dal passato

di Tertulliano Bonamoneta, Maria Antonietta Orlandi

 

Sambuci è un piccolo paese situato nel fondo della valle laterale solcata dal torrente Fiumicino, affluente di sinistra dell’Aniene, posto tra i monti Tiburtini e i monti Ruffi.

Deve il suo nome alla natura che lo circonda. Il colle su cui sorge, un tempo era circondato dalle piante di sambuco, arbusto che cresce spontaneo.

L’abitato di Sambuculum è compreso fra i possessi dell’Abbazia di Subiaco fin dall’864, quando Niccolò I lo affidò ai Benedettini della potente e vicina Abbazia, che lo ingrandirono e lo fortificarono. Nel XIII secolo passò agli Antiochia, cui rimase fino alla fine del sec. XVI.

Fu tra i beni di varie famiglie, come gli Astalli, i quali governarono il paese per 150 anni con il titolo di marchesi, e i Theodoli, gli ultimi nobili di Sambuci. Negli anni Novanta le proprietà furono acquistate dall’amministrazione comunale.

 

Il sambuco

I boschi di Sambuci sono costituiti da biancospino, pungitopo, rosa canina, prugnolo, corniolo, caprifoglio, ginestra e in particolare dal sambuco, arbusto molto usato in erboristeria e in cucina, da cui il paese prende il nome. Il frutto è una piccola bacca succosa che a maturazione assume un bel colore nero lucente. In cucina si possono impiegare i frutti per la preparazione di gelatine e marmellate. I giovani getti terminali, privati delle foglioline vengono lessati e serviti come asparagi. Le ombrelle fiorite si possono friggere. Le bacche sono commestibili, ma non devono essere consumate in grandi quantità.

Sambuci

La ricetta • Grappa di sambuco

Ingredienti: 1 litro di grappa, 2 grappoli di bacche di sambuco ben mature e 5 cucchiai di zucchero.

Lavate accuratamente le bacche. Mettetele quindi in un recipiente e cospargetele con lo zucchero. Lasciatele riposare per 2 giorni al sole e poi versate la grappa sui frutti. Riponete in cantina e fate stagionare per 70 giorni. Filtrate il composto e conservate nuovamente in cantina un altro mese prima di consumare.

Le sagre

  • Sagra della Polenta, nell’ultima domenica di ottobre.
  • Sagra della bruschetta e dell’olio d’oliva, 17 gennaio.
  • Sagra della ciammaruca, 21-22 agosto.

 

Il proverbio

Chi ‘n ce sa fa,

pòco glj tocca

Chi non ci sa fare,

poco gli tocca.

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