Sigmund Freud e la psicologia dell’algoritmo

Sigmund Freud incontra la sentiment analysis

Il laboratorio di salute mentale digitale era immerso in luci soffuse.
Una serie di grafici emozionali pulsava su un grande schermo: linee che salivano e scendevano come onde interpretate da un’intelligenza artificiale. In quel contesto, la domanda centrale di Freud sulla psicologia dell'algoritmo sembrava già sospesa nell’aria.

Il dottor Riva stava analizzando il report di una sessione condotta da un chatbot terapeutico, quando una presenza improvvisa – più un’intuizione che un rumore – attraversò la stanza.

Una figura emerse dall’ombra: barba folta, occhiali rotondi, un impermeabile lungo dal taglio viennese.

Cos'è questa una macchina che pretende di ascoltare l’animo umano.
Sono curioso di sapere in che modo un algoritmo riesca ad interpretare ciò che l’uomo non comprende di se stesso.

Riva si immobilizzò.

Mostratemi questa nuova forma di “analisi”.

L’algoritmo che ascolta le emozioni

Riva aprì una dashboard per la sentiment analysis.

Questo sistema riconosce stati emotivi. Analizza voce, parole, pause, e costruisce profili emotivi. Offre suggerimenti per interventi terapeutici digitali.

Freud si avvicinò allo schermo.

Suggerimenti? Dunque tenta di interpretare?

Direi che propone correlazioni significative.

Freud si avvicinò allo schermo.

La macchina osserva i segni… ma comprende la loro origine?
Conosce il conflitto? E il desiderio? Conosce ciò che l’uomo stesso rimuove?

Riva esitò.

L’algoritmo identifica correlazioni. Non interpreta l’inconscio.

Saggia ammissione, mormorò Freud.
Le correlazioni non sono ragioni.
E l’inconscio non è una somma di dati.

🔷Il transfert digitale nella salute mentale

Riva aprì il log della conversazione.

I pazienti parlano con il chatbot come fosse un terapeuta. A volte rivelano di più.

È il transfert, disse Freud. Ma rivolto verso una presenza che non esiste.
Ditemi: la macchina ascolta?

Simula empatia.

Simula, ripeté Freud.
E quando la relazione è un’imitazione dell’ascolto, il rischio è che l’individuo creda di essere compreso… senza esserlo davvero.

Il transfert digitale è uno degli aspetti più critici della salute mentale digitale: relazione senza relazione, parola senza destinatario, fiducia senza oggetto.

🔷Emozioni digitali tra dato e profondità

Riva mostrò un grafico di sentiment analysis.

Qui l’IA ha rilevato un calo tonale associato a rischio depressivo.

Freud osservò a lungo.

E come distingue la tristezza dall’attesa?
La paura dal pudore?
La malinconia dal semplice silenzio?

L’emozione come dato è riduzionista.
L’emozione come profondità richiede interpretazione.

In questo passaggio, il confronto tra Freud e la psicologia dell’algoritmo raggiunge il cuore del problema: la mente non è un tracciato, ma un universo simbolico.

🔷La morale: L’uomo oltre il calcolo

Questa tecnologia offre opportunità immense.
Rileva segnali. Prevede pattern.
Può sostenere l'analisi clinica.

Poi abbassò la voce.

Ma non può comprendere l’inconscio.
Interpretare significa cogliere ciò che viene rimosso,
ciò che emerge nel lapsus, nel sogno, nell’ambiguità.
E questo richiede una mente che ascolta, non una macchina che classifica.

Una luce si dissolse attorno alla sua figura che lasciò un'ultima riflessione per il dottor Riva.

Usate questi strumenti.
Ma non dimenticate l’uomo.
L’inconscio non si misura: si rivela.

🧑‍🎓Seguici su Youtube alla playlist "Dialoghi impossibili"

⚠️ Disclaimer: questo contenuto è stato sviluppato con il supporto di NotebookLM.