liberta
 |  | 

Il peso della volontà di essere liberi

Back to school

Giovanni Beccarini Crescenzi

‘Libertà’, parola dai tanti significati…

È difficile prendere in considerazione il tema della libertà umana. Cosa significa essere liberi? Siamo Liberi? Potremmo esserlo con certezza? Da sempre questo tema ha evidenziato una significativa difficoltà nel distinguere la libertà relativa del corpo da quella totale del pensiero in quanto, purtroppo, esse non potranno mai coincidere. L’oggetto ‘corpo’ è però elemento determinante sia per la massima espressione della libertà del Pensiero, perché senza il veicolo corpo non potrebbe esserci espressione del Pensiero, sia allo stesso tempo per la sua limitazione, infatti il corpo materiale non potrà mai esaudire le stravaganze atemporali e spaziali del pensiero. Sant’Agostino, filosofo vissuto a cavallo tra il 300 e il 400 d.C., parlava di Libertà in termini di ‘libero arbitrio’ ovvero della possibilità dell’uomo di aderire o meno alla volontà di Dio, al suo progetto e quindi di essere libero nella scelta, una scelta comunque limitata, in un campo ben definito. I filosofi Idealisti tra il ‘700  e l‘800 credettero di individuare nel ‘Pensiero’ l’assoluta sostanza del tutto, ovvero intesero il pensiero come creatore libero di ciò che era anche oggetto che, nell’essere superato costantemente dalle nuove idee del Pensiero, metteva in essere i criteri della vera ‘libertà’. Ma tutto ciò purtroppo non parlava il linguaggio dell’uomo che, tutt’al più, poteva essere casuale fruitore di alcuni elementi e connessioni della sostanza ‘Pensiero’. Ora, la nostra continua voglia di sentirci liberi nelle scelte, così come nel dire un ‘sì’ o un ‘no’ che ci appartenga realmente, trova il suo limite in una moltitudine di attenzioni che dobbiamo mettere nell’evitare di non essere riconosciuti per ciò che siamo, nel mondo delle relazioni umane sia pubbliche che private. Per evitare tutto ciò, quotidianamente, mediamo con continui compromessi cercando di renderli il più possibile a noi congeniali…è forse questa la libertà? L’accettazione di una realtà che ci permette di chiamarci umani attraverso la consapevolezza che il fare, lo studiare, l’andare oltre gli ostacoli che ci limitano attraverso la scienza, la tecnologia, sono libere espressioni di un percorso di momenti a noi congeniali che anela al raggiungimento della pura libertà scevra (prima o poi) per l’uomo, dalle catene del corpo? Oppure dobbiamo pensare, come dice il Prof. Cacciari, esimio filosofo contemporaneo che «vi è un destino  che avvertiamo nella nostra mente: in questa porzione di cosmo che è la nostra mente si mostra un destino, una necessità per noi: pensare che siamo liberi».

Solo chi è libero da tutto e perfino da se stesso,

possiede la libertà di amare tutti e di perdonare tutto.

Per questo la libertà è il più grande traguardo della vita.


E. Caruso

Articoli simili

  •  |  | 

    Cuore da Covid

    Il 20 febbraio 2020 Mattia, un podista trentottenne di Codogno, viene ricoverato in rianimazione per una grave polmonite bilaterale atipica. Risultato positivo al SARS-CoV-2, viene considerato il paziente Uno, benché rimanga l’enigma di chi sia stato il paziente Zero, in quanto il suo amico, rientrato dalla Cina e con cui aveva cenato sere prima, era risultato negativo.

  •  | 

    Il dr. CONAN DOYLE

    Elementare Watson, due sole parole sufficienti ad evocare nella mente di molti la figura del più famoso detective mai ideato da uno scrittore, Sherlock Holmes. Questa breve ma famosa frase, assicurano gli studiosi e i ben informati, sembra in realtà essere un’invenzione postuma (nata per una riduzione teatrale), poiché negli scritti originali compare una sola volta, peraltro preceduta da una copula verbale che ne sminuisce il valore (“E’ elementare Watson”).

  •  |  | 

    Diversamente abili

    Parlare di attività sportiva nelle persone portatrici di disabilità è cosa molto complessa, e comporta diversi aspetti da prendere in considerazione.

    Secondo il punto di vista giuridico, la persona disabile è colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare uno svantaggio sociale o di emarginazione.

  •  |  | 

    Il male: una cattiva interpretazione del bene?

    Nella visione empiristica di Hobbes (1588-1679), il bene ed il male derivavano all’uomo soprattutto dal modo, più o meno completo, con cui le azioni stesse sono in grado di appagare i desideri del singolo individuo e, pertanto, bene e male variano, secondo Hobbes, da individuo a individuo. Per S. Agostino (354-430) più che di male si doveva parlare di errore poiché l’intelletto coglie sempre il vero del senso delle singole cose che sono, altrimenti sarebbe impossibile progredire o trovare qualsivoglia specificità del senso della realtà.

  •  |  |  | 

    Porte aperte allo sport

    Dal punto di vista epidemiologico l’asma bronchiale è una patologia in continua espansione, infatti in Italia la prevalenza è del 5% tra i soggetti provenienti da aree prevalentemente agricole e del 7% da aree urbane, ciò probabilmente in relazione al diverso grado di inquinamento ambientale. Stime attendibili fanno ritenere che il numero totale di asmatici sia di circa 2,5 milioni di soggetti di cui 100-150.000 sono affetti da asma grave. Sintomi respiratori suggestivi per asma sono stati riportati in percentuali variabili dal 7 al 27% di bambini di età superiore ai 6 anni.

  •  |  | 

    Amaro, dolce caffè

    Il termine ‘caffè’ sembra derivare il suo nome o dall’arabo QAHWA, bevanda eccitante, oppure da KAFFA, regione dell’Etiopia dove cresce spontaneamente. Utilizzato come farmaco già nell’anno 1000 da Avicenna, si diffuse poi nello Yemen e nella penisola araba fino ad arrivare in Turchia, dove nella prima metà del Cinquecento vennero alla luce le prime case del caffè (Kahwe Khaneh), dove il ‘vino dell’Islam’ rappresentava un ottimo sostituto agli alcoolici vietati dalla religione islamica.