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Sapore di sale
Solo nei tempi moderni il sale è divenuto un bene di scontata reperibilità, ma prima del XX secolo il suo universale bisogno fu monopolizzato da sovrani e potenti, provocando tra le popolazioni miseria, contrabbando e reazioni durissime. Nella Francia di Luigi XVI, quando alla grave crisi economica si aggiunse la penuria dei raccolti, fu proprio l’aumento delle tasse sul pane e sul sale che scatenò gli avvenimenti che portarono alla Rivoluzione.
Mar Morto a chi?
Quando un cardiopatico va in vacanza, certo la scelta difficilmente ricade sul Mar Morto, probabilmente per un effetto scaramantico.
Il Mar Morto, che deve il suo nome al geografo greco Pausania, è il punto più basso della terra, 420 metri sotto il livello del mare. Si è formato sul cedimento della depressione afro-asiatica, la cui faglia passa al di sotto della Valle del Giordano e di tale mare. Secondo la tradizione biblica, qui sorgevano Sodoma e Gomorra.
A spasso tra le diete
Questo periodo dell’anno è foriero di buoni propositi tra cui quello di ‘mettersi a dieta’.
Ma quale dieta? Quella della vicina, quella dei VIP, quella trovata su Internet?
Già nel 1820 il pastore presbiteriano Sylvester Graham traeva ispirazione dal movimento per la temperanza, predicando una dieta vegetariana quale cura per l’alcolismo e, cosa molto più importante, quale mezzo per la repressione della lussuria.
Bianco e Rosso per il tuo cuore
Nella prima variante, riportata da Nonno di Panopoli, Ampelo morì disarcionato dal dorso di un toro imbizzarrito, e fu poi trasformato in vite, recando agli uomini il dono dionisiaco del vino. Stando a Ovidio, invece, morì cadendo da una vite sulla quale si era arrampicato per cogliere un grappolo d’uva, e Dioniso lo tramutò nella stella ‘Vindemiatrix’ – in latino ‘vendemmiatrice’ – della costellazione della Vergine. Dal suo nome deriva anche l’ampelografia, la disciplina che studia, identifica e classifica le varietà dei vitigni.
Gli ultracentenari in Sardegna: solo questione di geni?
È ormai noto a tutti, esperti e non, che l’Italia è un Paese che invecchia sempre di più; il Report Istat sugli indicatori demografici relativi all’anno 2016 stima come gli individui di 65 anni e più rappresentino il 22,3% della popolazione totale, quelli di 80 anni e più il 6,8% del totale, mentre gli ultranovantenni sono 727 mila (l’1,2% del totale).
Two is meglio che one?
Nonostante le modifiche dello stile di vita e le attuali terapie farmacologiche di prevenzione secondaria, diversi pazienti con pregresso infarto miocardico (MI) presentano un’elevata incidenza di eventi ischemici ricorrenti (morte, re-MI ed ictus). Recenti studi indicano che circa il 20% di questi pazienti accusa un nuovo evento ischemico tra il 1° e il 5° anno di distanza dal primo.


