La bellezza della bellezza
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La bellezza della bellezza

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di Giovanni Beccarini Crescenzi

 

 

Sin da bambini, uno dei sentimenti che ci sovrasta è il sentire, in noi, sapore di ovvio, di naturale e scontato riguardo all’ESSERCI e, per giunta, come se ciò non avesse avuto un inizio e non possa avere una fine.

Viviamo un tempo sempre presente Tutta la percezione umana si radica nell’esperienza del Presente (Cit. S. Agostino – Le Confessioni).

Ma questa percezione ci avvolge, nella sensazione strana, ma in noi caratterizzante le dinamiche del nostro pensare, che si tuffa a capofitto e con estrema naturalezza in considerazioni, visioni e normali stati d’animo che abbracciano gli ETERNI.

Il nostro pensare annulla il Passato e lo rende memoria da adoperare per continuare a pensare il Futuro, che diventa aspettativa di qualcosa che sarà solo nel presente e quindi non ancora esistente.

Ma il Presente stesso è in continuo divenire e cambiamento, come a dirci che non c’è e non esiste, uno stare fermi che, altrimenti, metterebbe in contraddizione l’agire nel mondo o, più sostanzialmente, l’esistere stesso delle cose che sono! In altre parole, del TUTTO!

Un Presente in continuo movimento è ciò che rende il continuo SENSO di tutto, sancisce il fatto che nulla è per stare senza una più attiva e significativa sua giustificazione nel partecipare al SENSO di una realtà che si propone, in continuazione, come certezza di un processo ragionevole, dove l’obiettivo è negli ETERNI perché, questi ultimi, rappresentano la possibilità progettuale del SENSO ETERNO DEL TUTTO e, questo, ha bisogno di TUTTO quello che ha proposto PER AFFERMARSI  nulla escluso, come un essere umano ha bisogno di identità continua di sé per riconoscersi e RICONOSCERE L’ESISTERE e, pur anche quando dovesse PERDERSI, rimarrebbe sempre la voce dell’ L’UNIVERSALE SINGOLARE (Cit. Opera di Sartre) che È.

Concludo, LA BELLEZZA DELLA BELLEZZA-GLI ETERNI, Titolo di questo mio articolo, citando il MANIFESTO, per me, del pensiero di uno dei più grandi filosofi italiani del ‘900, EMANUELE SEVERINO: ETERNI sono ogni nostro sentimento e pensiero.

Nascere vuole dire uscire dal niente; morire vuol dire tornare nel niente: il vivente è ciò che esce dal niente e torna nel niente.

ETERNI sono ogni nostro sentimento e pensiero.

Dove, aggiungo, il NIENTE è la proposta del TUTTO così come il PRESENTE è L’ETERNO ESPRIMERSI DELL’ ESSERE. 

 

La farfalla non conta i mesi ma i momenti e… ha tempo a sufficienza.


Rabindranath Tagore (1861-1941)

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