Il convegno di Neurocardiologia di Savigliano
 |  | 

Il convegno di Neurocardiologia di Savigliano

di Diego Pancaldo

 

Paese che vai, congresso che trovi

Il convegno di Neurocardiologia di Savigliano

Savigliano è città di incontri: incontri tra fragranze odorose per generare nuovi profumi ed incontri tra specialisti per creare nuove competenze.

Nella città piemontese che ogni anno ospita ‘Quintessenza’, la grande fiera delle essenze, si è tenuto, l’11 maggio scorso (2019, n.d.r.), sotto il patrocinio della Rete delle Neurocardiologie, il Convegno ‘Ictus cardioembolico: quando cuore e cervello entrano in conflitto’.

L’evento, organizzato e presieduto da Maria Roberta Bongioanni e Baldassarre Doronzo, Direttori, rispettivamente, della Neurologia e della Cardiologia dell’Ospedale ‘SS Annunziata’ di Savigliano, ha riunito neurologi e cardiologi, principalmente del cuneese ma anche del torinese, con lo scopo di mettere a fuoco le problematiche interdisciplinari correlate con l’ictus cardioembolico, patologia neurologica che tuttavia ha genesi cardiaca.

Dalle relazioni, dai casi clinici e dalle relative discussioni sono emersi spunti di riflessione circa la possibilità di gestire, in modo sempre più integrato, i pazienti affetti da questa patologia che, purtroppo, spesso sono gestiti e valutati separatamente dai differenti specialisti. L’attenzione, in particolare, è stata focalizzata sugli strumenti diagnostici della fibrillazione atriale e del forame ovale pervio alla luce della più recente letteratura scientifica.

La Sala Congressi dell’Ospedale di Savigliano, sede del convegno, è diventata dunque il crogiolo in cui esperienze e culture diverse si sono mescolate ibridando e contaminando le competenze dei partecipanti che così si sono potute rinnovare e valorizzare.

Dalla molteplicità generare il nuovo: questo principio è trasferibile dalla scienza all’arte profumiera di cui Savigliano a buon diritto può essere dichiarata capitale. Il cuore pulsante della città , infatti, risiede nell’antico e storico Palazzo Taffini, sede del MUSES – Accademia Europea delle Essenze.

 

Il MUSES offre, lungo un percorso multisensoriale, l’opportunità irripetibile di un affascinante viaggio nella storia e nella tecnica dei profumi, sulle rotte degli oli essenziali, fra l’Oriente, Bisanzio e Venezia, ed alla corte delle grandi signore del Rinascimento – Caterina Sforza, Isabella d’Este, Caterina de’ Medici – vere e proprie icone di stile e di classe, ante litteram, grandi appassionate di raffinati profumi.

Il convegno di Neurocardiologia di Savigliano

Coronamento di questo percorso è il Giardino dei sensi nel cortile d’onore del Palazzo ove, in aiuole geometriche, secondo il gusto rinascimentale, sono piantate erbe officinali, fiori, piante ornamentali, in un tripudio di colori, forme e profumi culmine dell’esperienza multisensoriale la cui esaltazione è rappresentata dalla fontana con getti d’acqua profumati.

È interessante notare come il Giardino dei Sensi del MUSES si trovi al centro di una rete di altri giardini ed orti, di carattere storico, della zona: l’Orto Romano di Bene Vagienna, il Giardino delle Essenze di Lagnasco, l’Antico Orto dei Padri Somaschi e il Giardino dei Semplici della Canonica di San Pietro di Cherasco, oltre allo storico Parco della Reggia sabauda di Racconigi.

Opere di arte contemporanea arricchiscono la proposta espositiva suggerendo connessioni fra l’esperienza visiva propria dell’arte e quella olfattiva, in un intreccio di suggestioni, emozioni, rievocazioni, propiziato da elaborazioni di noti artisti: La palette del pittore di Franz Stähler, I laboratori officinali di Angela Colonna, In God we trust di Ryts Monet, Fuscum Subnigrum di Spela Volcic, Reminescences of Emotions di Maja Smrekar.

Se le attività e le esposizioni del MUSES durano tutto l’anno, bisogna tuttavia attendere il mese di maggio per vedere l’intera città coinvolta nella manifestazione culminante di ‘Quintessenza’, l’ormai tradizionale fiera delle essenze e delle spezie che si svolge nelle principali piazze del centro storico di Savigliano che ha il suo nucleo nella medievale Piazza Santarosa, annoverata fra le più belle piazze d’Italia.

In occasione della fiera la città si illumina, per una giornata intera, dei colori più sgargianti ed intensi emanati da piante, spezie, essenze, oli, saponi, in un effluvio di profumi ed odori che inonda ogni angolo ed entusiasma i visitatori che vengono accompagnati alla scoperta anche degli effetti benefici e salutistici degli articoli esposti.

L’origine del rapporto fra Savigliano e le essenze e l’avvio di questa tradizione cittadina è da ricercare all’interno dell’antico monastero benedettino di San Pietro nel cui giardino, delimitato da uno splendido chiostro (recentemente restaurato così come la bella facciata dell’attigua ed omonima chiesa), venivano coltivate piante aromatiche e curative. Inoltre, i monaci erano soliti recarsi in montagna per raccogliere quelle specie che non potevano essere coltivate o che crescevano solo selvagge. Le piante coltivate o raccolte venivano poi sottoposte a successivi procedimenti di essiccazione e distillazione da cui si traevano le essenze poi utilizzate a scopo medicinale o cosmetico.

Del resto, la tradizione piemontese nel settore profumiero è testimoniata anche dal fatto che la celebre acqua di Colonia sia stata prodotta nell’omonima città tedesca, ove era emigrato, dall’ossolano, Gian Paolo Feminis (il quale non dimenticò mai la sua terra d’origine, rendendosene benefattore) e sia stata poi diffusa da Giovanni Maria Farina, anche lui ossolano.

Insomma, per chi voglia scoprire come da incontri inattesi possano nascere nuove esperienze non rimane che recarsi a Savigliano al MUSES, a ‘Quintessenza’, ma anche ad un prossimo incontro fra neurologi e cardiologi che… non è ancora in programma, ma il successo ottenuto in questa edizione potrebbe suggerire di renderlo un appuntamento fisso!

Articoli simili