Viale dei torrioni
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Viale dei torrioni

Cartoline dal passato

di Tertulliano Bonamoneta

 

«…Non un’eco delle grida già risuonanti nei triclini, non un raggio dell’antica gloria riflesso nel tramonto: la morte dei cori e dei suoni, tutta la vita che piomba nel sonno, nella pace serena del nulla».

Colasanti (A proposito di Tivoli)

 

Uno dei maggiori fotografi di Tivoli è stato Pio Tedeschi, il quale ci ha lasciato preziose immagini della fine dell’800 e dei primi del ‘900. In questa e nella seguente cartolina troviamo protagonista il Viale dei Torrioni, che appare nel suo battuto di terra e quindi fangoso d’inverno e polveroso d’estate. Ciononostante, tenendo conto dei tempi (fine Ottocento), appare nella sua dignità, conferita dal duplice filare di alberi ombrosi e dal parapetto di sinistra, che la separa dalla vallecola sottostante, lungo la quale a piano a piano si delineerà sempre più decisamente il tracciato del successivo Viale Tomei.

Sulle pendici del Colle Ripoli si distingue nettamente il convento dei Cappuccini immerso nel verde. Sulla destra notiamo l’inizio della scarpata sulla quale si appoggiarono le mura e le torri della cinta federiciana e qualche palo della luce che intravvediamo sulla destra.

Questo ci porta a dire che siamo alla fine dell’800, ma successivamente al 1886, quando iniziò a Tivoli la pubblica illuminazione. Ricordiamo che Tivoli è la prima città in Italia ad essere illuminata ad energia elettrica, impresa che comportò la sostituzione di tutti i precedenti impianti a gas.

Viale dei torrioni

Questa cartolina di Pio Tedeschi reca come didascalia “Viale dei Torrioni e Torre di Pio IV”. È facile rilevare l’errore tipografico del ‘IV’ al posto del ‘II’, riferito al pontefice Pio Piccolomini. Sulla destra si evidenzia bene la scarpata sulla quale si intravede qualche torre quadrata e la linea delle mura che si congiungono con il torrione d’angolo del castello.

Lo sviluppo dell’elettrificazione è attestato dal palo della luce e dai fili che si incrociano nel cielo. Sul fondo, sotto il verde degli alberi, si vedono due arcate del ponte che sopporta l’acquedotto rivellese.

Non compare nessuna palazzina – la prima, infatti, risale agli anni che precedono la Grande Guerra. Su questo viale si stesero i binari per far passare, il 10 dicembre 1884, la locomotiva che doveva entrare in servizio nel tratto ferroviario di Tivoli-Mandela, binari che furono continuati lungo la Via Maggiore e di lì fino alla stazione. Negli scavi condotti durante gli anni ‘50 del sec. XX sulla scarpata per far posto ai nuovi edifici, si rinvenne abbondante materiale dell’età del Ferro appartenente alla vasta necropoli detta di S. Anna dalla vicina Chiesa di S. Anna caratterizzata dalle tombe definite a circolo poiché sopra i corpi ricoperti di terra si ponevano pietre in cerchio.

Viale dei torrioniL’elegante pubblicità del fotografo Tedeschi sul retro di una foto ricordo

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