Un termine per la storia del sapere umano
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Un termine per la storia del sapere umano

Back to school

di Giovanni Beccarini Crescenzi

Innegabile che il termine θαῦμα risolva in sé contemporaneamente i concetti di terrore e di meraviglia.

Molti filosofi contemporanei si sono cimentati nel chiarire che il processo del sapere umano altro non è stato, sin dalle sue origini, che cercare di fronteggiare, in modo tale da non esserne travolto, il senso della forza dell’atto coscienziale, teso a salvaguardarsi sapendo sempre di essere ai bordi di un precipizio: giustificare nei suoi ‘perché’, l’essere consapevoli di esserci e di voler continuare a giustificare questa condizione, accettandola attraverso la conoscenza.

L’atto coscienziale ha vissuto inevitabilmente il ‘terrore’ di doversi misurare con l’ordine sistemico-razionale dell’universo e l’uomo, suo primo attore, ha dovuto sobbarcarsi l’onere di sostenere il peso, di gestirlo nel migliore modo possibile ovvero cercando, nello smarrimento del ‘terrore’, i caratteri intriganti del suo superamento: ‘la meraviglia’.

Nasce così quel lungo percorso gnoseologico che, scrutando il senso dell’ordine sistemico-razionale dell’universo, diventa epistemologia.

La scienza è oggi il disvelarsi costante e continuo della meraviglia! Antidoto ad ogni ‘terrore’, nel continuo percorso umano di affrancarsi al senso del tutto sapendo che, questo, non si lascerà mai assoggettare.

Così sembra che il termine greco ‘θαῦμα’ nella sua originaria forma di sentimento umano, abbia saputo mettere in moto quella forma di anticorpo coscienziale che ci permette oggi di narrarci, avendo, come San Francesco, affrontato ed ammansito il lupo che, con grande nostro compiacimento, rema insieme a noi nel mare della meraviglia.

Scopri chi sei e non avere paura di esserlo


Mahatma Gandhi

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