Omeopatia e vaccino, una ‘testuggine’ contro l’influenza
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Omeopatia e vaccino, una ‘testuggine’ contro l’influenza

Omeopatia

di Giovanna Rizzitiello

 

Nella formazione ‘a testuggine’ (testudo) utilizzata dalla fanteria romana, i soldati serravano le file e si avvicinavano tra loro e si riparavano anteriormente, lateralmente e superiormente con gli scudi accostati, quasi fossero delle tegole di un tetto che ripara dalla ‘pioggia di dardi e frecce’. Vediamo come rimedi omeopatici e vaccino possono costituire una valida testuggine in grado di ripararci da dardi e frecce dell’influenza.

La sindrome influenzale è una patologia virale, causata da un RNA virus della famiglia degli Orthomixoviridae, caratterizzata da sintomi respiratori e intestinali con insorgenza di febbre. La malattia dura pochi giorni ma in alcuni soggetti, anziani o affetti da malattie croniche, può causare effetti collaterali considerevoli.

Un’arma importante per prevenire tali conseguenze è il vaccino, che stimola il sistema immunitario a produrre gli anticorpi specifici contro il virus. Gli anticorpi o immunoglobuline sono secreti dai linfociti B. In presenza di un antigene, le immunoglobuline esposte sulla superficie di membrana dei linfociti B si attivano ed inducono la produzione di anticorpi specifici deputati alla distruzione dei microrganismi estranei. I linfociti B attivati diventano ‘cellule della memoria’, creando la ‘memoria immunitaria’.

Per ottenere una maggiore e migliore risposta alla stimolazione vaccinale abbiamo due validi alleati omeopatici e omotossicologici: il GALLIUM e l’ECHINACEA.

Il Gallium è un rimedio omotossicologico che ha una profonda azione di disintossicazione e detossificazione dell’organismo. Qualsiasi elemento stressante, malattia e agenti esterni, determina l’accumulo di tossine e scorie nella matrice extracellulare, con conseguente ipersensibilità e iperreattività ed innesco di tutti i processi infiammatori con conseguente maggiore suscettibilità a sviluppare malattie. Il Gallium attiva gli ‘emuntori’ svuotando la matrice connettivale di tutto il carico tossico ed abbassando, quindi, i livelli di reattività a stimoli a stimoli allergenici aspecifici e favorendo la risposta a stimoli specifici come quello del vaccino.

L’echinacea, già conosciuta dai nativi dell’America settentrionale, è una pianta immunomodulatrice per la presenza nella sua radice di polisaccaridi che stimolano l’attivazione dei linfociti B con conseguente produzione di immunoglobuline. Contiene inoltre flavonoidi e derivati dell’acido caffeico che hanno azione antibiotica e batteriostatica, acido cicorico che svolge azione antivirale, e l’echinaceina, che possiede un meccanismo di azione corticonsimile. Il suo utilizzo fortifica il sistema immunitario, migliorando la sua risposta quando esso viene stimolato dal vaccino.

Una valida strategia terapeutica:

  • Il Gallium che ‘lava’ il connettivo;
  • L’Echinacea che ‘rinforza’ il sistema immunitario;
  • Il vaccino che ‘stimola’ il sistema immunitario contro il virus.

 

…e l’inverno non fa più paura.

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