Spels Academy: la scienza a supporto della prevenzione ed educazione alla salute del cuore -
 |  | 

Il libro della musica

Back to school

di Alcibiade Boratto

 

 

Forse dalle sue fobie potrà guarire, ma dalla musica non guarirà mai…resterà la sua passione e la sua prigione. Un sottile veleno che intossicherà la sua anima e il suo cuore fino alla morte.

In queste parole – che l’autore-protagonista fa pronunciare al suo psicoanalista al termine di una seduta di cura – sta il cuore del libro, tanto più che egli, contento di questa diagnosi, risponde: 

Grazie di cuore. È proprio quello che speravo di sentire.

 

Il libro della musicaNell’opera di Sergio Petrocchi Una fuga per non morire – che non definirei un romanzo, ma una successione di ricordi, riflessioni ed interrogativi messi insieme da una ‘macchina’ letteraria costituita da una immaginaria visita di Bach e Handel al protagonista Giovanni – nell’opera, dicevo, incombe una presenza costante, invadente, pervasiva, pressoché totalizzante: la musica. Questa arte sublime, che può essere balsamo o veleno, rimedio o male, e dalla quale, se penetra nelle intime fibre, non ci si libera mai. Perché, se si è presi da passione più che da amore per lei, si vive per lei e sottomessi a lei, in un continuo inseguirsi nella propria interiorità di gioie, di tormenti, di slanci, di tensioni. Essa sta con la persona a lei devota, la accompagna, va con lei in ogni luogo, ma le dà anche momenti di assenza che somigliano al vuoto, al nulla. È, questa, la sensazione che si può provare al termine di una esecuzione esaltante, quando la sua fine provoca la condizione di perdita di momenti irripetibili, inutilmente rintracciabili.

Sergio Petrocchi, celato dietro la figura di Giovanni, ci racconta di questo suo rapporto con la musica, presentandoci Bach e Handel in un’inedita veste di visitatori di una persona che delle loro opere è a un tempo fine cultore e tormentato indagatore del mistero creativo che racchiudono. Il loro incontro è occasione di un colloquio colto, ricco di notizie storiche e di aneddoti, talvolta garbatamente polemico; e l’apparire e lo scomparire dei due musicisti nel corso dei capitoli sembra emblematico del godimento che ci dà la loro musica, ma anche non di rado della inattingibilità delle altezze delle loro composizioni: sontuose e di grande complessità barocca, quelle di Handel, intime, di profonda religiosità e costruite con vertiginose architetture, quelle di Bach. Alla presenza di questi due giganti della storia della musica l’autore mette a nudo la sua anima: le angosce, le lacerazioni, i tormenti da lui provati trovano forse una razionalizzazione, comunque una via di ‘fuga’ nella loro oggettivizzazione mediante la scrittura, che diventa una forma di liberazione e, almeno per qualche tempo, di risanamento spirituale.

Un libro che consigliamo di leggere ai cultori di musica e non solo, perché esso è anche una sorta di guida, elaborata con finezza di indagine, per una lettura attenta della nostra interiorità. 

Articoli simili