chiamale se vuoi emozioni
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… chiamale se vuoi emozioni

Editoriale rivista n. 13

di Stefano Strano

La ricchezza è la capacità che abbiamo di saper offrire agli altri, al nostro prossimo. Ciò che sappiamo comunicare dopo una profonda e appassionata interazione con un ambiente pieno di bellezze e fenomeni naturali, persone e fatti. Offrire non è soltanto donare o condividere tempo e beni materiali ma è soprattutto quello di costruire e diffondere un patrimonio di scienza, arti ed idee. Mi ha colpito, nell’articolo “Marie Curie, una donna visionaria”, ciò che ha scritto Silvia Mazzolini sull’idea della Curie che l’umanità “[…] ha anche bisogno di sognatori, per i quali il prolungarsi disinteressato di un’impresa è così affascinante che è per loro impossibile consacrarsi ai propri benefici materiali.” E’ interessante l’osservazione dell’autrice, grafologa forense, sul cambiamento della gestualità grafica della Curie dopo la tragica morte del marito. Oltre all’amore appassionato per Pierre che comunicano le parole del suo diario, la scrittura è invece rivelatrice di un’inedita liberazione delle proprie emozioni maturate negli anni vissuti in una simbiosi interiore ed intellettuale con l’amato. Non solo i fatti modificano con valenze di segno opposto la storia umana e il nostro mondo ma anche ciò che sappiamo fare del nostro tempo.  Una vita passata alla ricerca delle espressioni più alte della propria capacità umana comunicando le emozioni del cammino, è una vita ben spesa. È un percorso esistenziale ed al tempo stesso un percorso terapeutico. Su questo tema, Cosimo Cannalire, ingegnere chimico e musicologo per passione, ci propone una riflessione sul potere terapeutico della musica di Mahler amplificato dall’amore del compositore per la montagna. Il suo articolo “Mahler, la montagna e la musicoterapia” è una critica lucida e molto colta, con assunti lapidari, sull’intimo percorso che lega Mahler al suo ambiente ed alla fisicità delle emozioni generate dalla sua musica…l’effetto Mahler!  l’autore dell’articolo è riuscito a rendere divulgabili tali collegamenti con la chiarezza della sintesi. Un articolo scritto di getto, fatto di sensazioni trascritte che volutamente aprono delle parentesi sulle pagine più importanti della cultura musicale. Ho iniziato col dirvi qual’ è il mio concetto di ricchezza scoprendo che tutto parla di tale ricchezza in questo numero di “Spels Academy”. Una ricchezza che viene dall’entusiasmo di contribuire a diffondere il patrimonio umano di scienza, di arti e di idee che intercettano i temi della salute e della medicina. Nei precedenti numeri abbiamo lasciato lo stesso editoriale con l’appello a sostenere il periodico “Spels Academy” e i progetti della Spels ONLUS (Vi ricordo le borse di studio e di ricerca da spendere all’Università SAPIENZA di Roma). Non dimentichiamolo! Ma ad oggi il vero sostegno e la vera ricchezza di “Spels Academy” è nella soddisfazione dei nostri lettori, negli autori che hanno contribuito gratuitamente a questo numero e nei soci impegnati nella redazione. Ogni volta si parte con spirito positivo per iniziare il numero senza sapere quale sarà il finale…e anche stavolta ce l’abbiamo fatta, grazie a tutti Voi!

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